La supply chain globale si è scoperta vulnerabile

I prezzi delle materie prime sono alle stelle, la logistica e i trasporti sono in crisi: cosa cambia per l’Industria?

La pandemia causata dal Coronavirus ci ha mostrato le debolezze della supply chain globale che stenta ancora a ripartire.

Il blocco di tutte le attività produttive avvenuto durante il primo lockdown è stato solo l’inizio e oggi, a più di un anno di distanza, il tanto agognato ritorno alla normalità non sta andando come previsto.

Le materie prime

Durante i primi mesi del 2020, a causa del lockdown e dell’incertezza nell’evoluzione di questa emergenza sanitaria, le aziende hanno praticamente azzerato gli ordini, e ciò ha comportato una drastica riduzione della produzione di materie prime. Una volta terminata questa prima fase di emergenza, si è verificata una corsa per l’acquisto delle materie prime utili per la produzione, aggravata dalla richiesta aggiuntiva per ricostituire le scorte ormai esaurite.

È a questo punto che si è creato un cortocircuito nella supply chain mondiale e la carenza di materie prime disponibili ha portato ad un’impennata dei prezzi.

L’elenco dei materiali difficili da reperire sul mercato è molto lungo: si va dai metalli ferrosi al legno, dalle sostanze chimiche ai semiconduttori. Questo comporta una criticità nell’ottenere tutta una serie di componenti elettrici e meccanici necessari alla nostra produzione, ad esempio: magneticuscinetti a sferatermicheterminali e connettori, ecc.

Oggi il problema non è solo avere un approvvigionamento sufficiente di questi componenti, ma anche gestire i rincari che questi materiali hanno subito, da dicembre dello scorso anno, e che non accennano a rallentare la loro corsa al rialzo.

(Grafico andamento costi materie prime da dicembre 2020 a maggio 2021: 1 RMB = 0,16 USD – esempio incremento costo rame: da 57.876 RMB (9.055,86 USD) a 73.863 RMB (11.557,35 USD) + 26,6%)

Per la maggior parte delle imprese manifatturiere italiane l’impegno produttivo è tornato, o sta tornando, ai livelli pre-crisi, ma permane il problema legato alla capacità produttiva.

La verità e che tutte le materie prime sono sotto pressione ormai da tempo, al momento le difficoltà legate a costi e reperibilità delle materie prime sono le principali incognite che gravano sui prossimi mesi, visto che la domanda continua ad essere superiore all’offerta.

I trasporti

Purtroppo, oltre alla scarsità e al costo del materiale, oggi dobbiamo considerare altri due problemi: le lunghe tempistiche di consegna e i costi sempre più alti per i trasporti.

I fattori che stanno intervenendo in questo scenario sono molto diversi:

  • c’è la forte ripresa della domanda interna di Cina e Stati Uniti, le cui misure economiche sono volte a favorire l’import e disincentivare le esportazioni;
  • i problemi legati alla logistica mondiale con il rincaro dei costi per i noli (di tutti i tipi; marittimi, aerei, ecc.) anche a causa delle “peak season” e delle situazioni imprevedibili, come ad esempio il blocco del canale di Suez.

Ad aggravare la situazione già precaria vi è la scarsa disponibilità di container e le restrizioni anti-Covid che hanno spesso dilatato i tempi di permanenza dei container nelle banchine portuali; ad esempio la chiusura dei porti di Shenzhen e Yantian, dovuta ad un focolaio di contagi, sta causando altre difficoltà per il massiccio congestionamento che si è venuto a creare vista la ridottissima operatività.

Quest’ultima situazione rappresenta ad oggi l’ultima criticità da affrontare ed essendo i porti coinvolti di primaria importanza nel sud della Cina, il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti.

L’attuale intasamento dei porti e hub di trasbordo (che si trovano al 30% della piena efficienza operativa) continua a mettere a dura prova l’affidabilità delle partenze e la disponibilità delle navi. Attualmente il ritardo medio di attracco delle navi è di 7-8 giorni, ma ci si aspetta che peggiori nelle prossime settimane. Purtroppo anche se la situazione dovrebbe attenuarsi tra fine giugno e inizio luglio, si prevede che l’accumulo di carichi arretrati potrà causare effetti a catena con conseguenze difficili da stimare.

Le conseguenze

Secondo gli economisti almeno tutto il 2021 sarà ancora soggetto a pesanti tensioni circa prezzi e disponibilità di materiale.

Questa situazione avrà un impatto sempre maggiore sui costi e sui tempi di produzione nel medio e nel lungo periodo, e si aspettano conseguenze per tutti gli attori coinvolti nelle nostre filiere produttive.

La riduzione dei margini di profitto è stata la prima misura messa in atto dalle imprese che, stanno cercando in tutti i modi di non far pesare queste condizioni sfavorevoli ai loro partner di business; in IPC lavoriamo quotidianamente a stretto contatto con i nostri fornitori e partner per assicurarci di poter produrre con continuità e mantenere il nostro consueto livello operativo.

Attualmente ci stiamo muovendo su tutti i canali a disposizione sia per il reperimento delle materie prime e degli altri componenti, sia per contenere il più possibile l’ennesimo aumento dei prezzi di vendita, che però al momento sembra inevitabile.

Inoltre, si stima che i problemi che continuano a pesare sulla filiera dei trasporti condizioneranno sempre più pesantemente il flusso di merci globale. Le principali conseguenze saranno: un ulteriore aumento dei costi per i trasporti e una straordinaria dilatazione delle attuali tempistiche.

Ed anche in questo caso, pur essendo situazioni al di fuori del nostro controllo e dall’evoluzione imprevedibile, l’intero staff di IPC è in prima linea per cercare soluzioni e metodi alternativi che possano ridurre l’impatto dei disagi a tutti i nostri partner commerciali.

V.CaronniIPC Marketing & Communications Coordinator

Fonti

  • Varesenews.it – articolo “Difficili da trovare e con prezzi alle stelle, il mercato impazzito delle materie prime” 31-05-2021
  • Il giornale delle PMI – articolo “L’escalation dei prezzi delle materie prime, una gelata di primavera sulla ripresa 2021 nel report di Confartigianato” 14-05-2021
  • Italia oggi – articolo “Prezzi materie prime, allarme di Confartigianato: per le imprese impatto da oltre 19 miliardi” 17-05-2021
  • Sanremo news – articolo “Materie prime: l’impennata dei prezzi e la scarsità sul mercato colpiscono le imprese liguri” 29-05-2021
  • Giornale di Brescia – articolo “Materie prime e trasporti, i prezzi fanno temere l’inflazione” 02-06-2021
  • Foppiani news – newsletter 10-06-2021 e precedenti
  • Xiangmig – Raw material situation 31-05-2021

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